


Isola della Scala è territorio di risorgive: l’acqua pura, proveniente dai rilievi, in questa fascia di pianura è costretta a risalire dando vita a corsi d’acqua limpida e pulita che alimentano le risaie. La risicoltura nella pianura veronese ha il suo inizio nella prima metà del 1500. Venezia, già da cent’anni è la dominante nella pianura scaligera. La Serenissima, che ha cura delle terre da lei governate, affronta qui il problema delle bonifiche intese nei due lati: liberare dall’acqua le terre paludose e rendere irrigue quelle sterili.
Questo impegno assunse rilevante importanza con la coltivazione del riso. I patrizi veronesi, veneziani e non solo, investirono i loro capitali ed acquistarono terre, le bonificarono e le misero a coltura del nuovo cereale, parte del quale partiva poi alla volta di Venezia.


Il riso Nano Vialone Veronese IGP, coltivato in una zona circoscritta della pianura veronese, è stato il primo in Europa ad ottenere il prestigioso marchio d’Indicazione Geografica Protetta, IGP nel 1996. Il disciplinare prevede che la produzione sia limitata a 24 di comuni scaligeri. Nonostante la lavorazione del riso avvenga oggi con l’utilizzo di sofisticati macchinari, le procedure sono rimaste semplici e trasparenti come in passato.
Il chicco del Riso Vialone Nano Veronese IGP è bianco, ha dimensioni medie, forma tonda e semilunga, con dente pronunciato e testa tozza. Grazie alla sua caratteristica di assorbire i sapori dei condimenti e alla tenuta in cottura, questa varietà è nota ai buongustai come il re dei risi da risotto con ricette a base di carne, pesce e verdure.
